giovedì 7 novembre 2013

Weekend tra le montagne … rifugio “Casera di val Sambuzza”

Viaggiatori nel mondo: Christian & Giulia
… Un'escursione per noi insolita visto che non siamo mai stati grandi amanti delle montagne e soprattutto delle lunghe e faticose camminate, ma finalmente convinti dagli zii Giovanni e Donatella e dai cugini Diego e Fabio e dalla compagnia che ci aspettava al rifugio Casera di Val Sambuzza, decidiamo di avventurarci in un weekend inusuale per noi!
La partenza perciò è fissata Sabato 31 Agosto da Dalmine e dopo circa un' ora e un quarto di auto arriviamo al comune di Carona, ultimo punto percorribile con la macchina… da lì in poi non sappiamo cosa ci aspetta … ma presumiamo tanta fatica e bellissimi paesaggi!!
Dopo aver parcheggiato ai piedi della montagna e aver caricato gli zaini in spalla, armati di tanto coraggio, inizia la nostra prima avventura sulle montagne.
Val Sambuzza

Il percorso si fa subito arduo. Per i primi venti minuti camminiamo in un tratto di strada asfaltato con una buona pendenza che mette subito a dura prova le nostre povere gambe non allenate. Raggiungiamo così il caratteristico paesino di Pagliari, situato a 1313 m. e costituito da pochissime abitazioni costruite con pietra di fiume.. il tempo qui non sembra mai esser passato… fantastico!
Pagliari


Dopo averci lasciato alle spalle il paesino raggiungiamo una suggestiva cascata dove scattiamo qualche foto, riposiamo e soprattutto tiriamo il fiato.
Cascata
Poco dopo ci imbattiamo nel vero e proprio percorso di montagna, ci addentriamo nel cuore della montagna in un sentiero impervio e molto faticoso... sicuramente i nostri pesantissimi zaini non hanno facilitato la camminata.
La fatica si era ormai impossessata dei nostri corpi da tempo ma nonostante ciò più salivamo e più il paesaggio si apriva in un tripudio di colori … il tutto grazie anche ad una bellissima giornata di cielo serenissimo.
Sentieri della Val Sambuzza
Questo tratto tra i sentieri della montagne oltre la nostra resistenza (la nostra soglia è bassissima … lo ammettiamo!) mette a dura prova anche le nostre caviglie... difatti rischiamo più una volta di farci male!
Anche la fortuna non è dalla nostra parte perché normalmente nell'ultimo tratto del sentiero gli zaini e le cose pesanti vengono trasportate al rifugio con la teleferica ma purtroppo da poco tempo non funzionava.... ci aspettava così quell' ultimo pezzo, il più duro del nostro percorso ancora carichi!
Dopo un'ora e un quarto totale di camminata, arriviamo finalmente al rifugio Casera di Val Sambuzza senza fiato e senza forze in corpo ma contentissimi di aver raggiunto il nostro obiettivo.
Il rifugio è bellissimo, in una posizione dominante e davvero accogliente… ve lo garantiamo!!
Il rifugio fu opera di un volenteroso e altruista gruppo di escursionisti di Sforzatica (Dalmine) che pensarono di regalare così alle future compagnie un bellissimo punto di aggregazione in mezzo alla natura incontaminata.
Rifugio Casera di Val Sambuzza


Il rifugio è molto spazioso e comprende una zona pranzo con 30/40 posti a sedere, una cucina davvero spaziosa e fornita, 2 bagni e 2 spaziose camerate con letti a castello su 3 piani!
Dopo aver visionato il rifugio e fatto una doccia rigenerante ci prepariamo per la cena: una favolosa grigliata di carne accompagnata da tanto vino e tante risate in compagnia... finiamo a letto per le due e mezza!
Nonostante le ore piccole della sera precedente, la sveglia per noi la domenica è alle 7.30 perchè è davvero un peccato rimanere a letto con una giornata e un paesaggio che ci circonda così magnifici.
Trascorriamo la mattinata tra le montagne, la natura, e la compagnia… è davvero bellissimo!
Paesaggio


Ovviamente al ritorno a pranzo i cuochi (oserei dire santissimi… provate a far da mangiare per 30 persone poi mi dite se non vi sentite santi!!) ci hanno preparato un meraviglioso e squisito piatto.. polenta taragna e coniglio!! Spettacolare… ci voleva proprio! Dopo l’ennesimo pranzo in compagnia e la stanchezza in corpo il pomeriggio è fatto per riposare… e dopo una cena tranquilla.. tutti a letto. La mattina successiva purtroppo il nostro week end era finito e ci è toccato ritornare alla nostra quotidianità!! Questa è stata un esperienza davvero interessante e ricca di emozioni.. sicuramente per noi non sarà l’ultima ma speriamo la prima di tante!!
Un ringraziamento speciale agli zii Giovanni e Donatella per l’invito… inoltre ringraziamo anche tutti i presenti in quel week end per la meravigliosa compagnia!
Christian & Giulia

giovedì 17 ottobre 2013

Brum Brum Toscana..... 2000km on the road

Viaggiatori nel mondo: Diego & Linda

Viaggio Toscana Agosto 2013


10/08/13 Giorno 1 - Dalmine - Firenze

Eccoci finalmente..Dopo 350 km e 7 ore di viaggio siamo a Firenze. Per quest'anno la scelta delle vacanze estive è ricaduta sulla Toscana. Ma giustamente da veri "viaggiatori nel mondo" non potevamo accontentarci di una semplice vacanza statica nella bella città d'arte fiorentina. Bensì abbiamo organizzato un bel viaggio di 15 giorni on the road, in lungo ed in largo per la Toscana, in sella alla nostra compagna di viaggio a due ruote.

 Il viaggio è stato lungo e verso la fine anche faticoso. Bisogna però anche ammettere che ce lo siamo anche cercato evitando volutamente l'autostrada..ma ne è valsa sicuramente la pena. Passare dai caratteristici paesaggi della piena pianura padana per poi immergersi negli Appennini Tosco Emiliano lungo  strade semi deserte è stato una vera goduria. Soprattutto quando per tratti si é viaggiato accanto all'autostrada e si sono viste file di macchine incolonnate ferme senza potersi muovere:)

L' hotel scelto per Firenze, presso il quale ci fermeremo per 4 notti, si chiama Hotel Diva. Si trova un po' fuori dal centro storico di Firenze, zona Novoli vicino all'Aeroporto.
Prenotato su Booking é stato scelto prevalentemente per il prezzo, 176 euro in camera doppia con colazione inclusa, al quale poi bisognerà aggiungere 3 a persona a notte per la tassa di soggiorno del comune di Firenze.
Wi fi gratuito, abbastanza stabile e veloce. Colazione buona ma con poca varietà. Parcheggio disponibile attorno all'hotel sia a strisce blu a pagamento che bianche. Volendo l'hotel dispone anche di un garage custodito al prezzo di 5 euro a notte per la moto e credo 10 per le auto. Per raggiungere il centro a 100 metri dall'hotel si può prendere il pullman 22 che raggiunge il centro cittadino.

Esteriormente il palazzo é fatiscente ma dentro la struttura é tenuta abbastanza bene. Personale gentile e disponibile. La stanza é molto piccola, nulla di eccezionale ma comunque tenuta bene, con aria condizionata. Giudizio complessivo buono.

Per questa sera siamo troppo stanchi per buttarci subito in centro cittá così per la cena optiamo per un ristorante posto a pochi minuti a piedi dall'hotel. Si chiama "Stargate ristorante pizzeria". Un antipasto in due, 2 primi, un acqua ed un caffè ci sono costati 29.50. I prezzi non sono altissimi ma nemmeno c'e da aspettarsi una grande qualità. Porzioni abbastanza risicate. Insomma un ristorante senza  infamie e senza lodi.

Per oggi può bastare così. Si torna in hotel e ci si riposa. Il viaggio è cominciato. Domani Firenze sarà nostra :)
Firenze

11/08/2013 - Giorno 2: Firenze

Oggi la giornata è totalmente dedicata alla visita di Firenze. Sveglia puntata per le 8 in punto, colazione e per le nove siamo già in sella direzione centro città.

Parcheggiamo la moto nei pressi della stazione centrale di Santa Maria Novella e da li ci addentriamo nel centro cittadino per raggiungere Il Duomo di Santa Maria del Fiore da dove avrà inizio il nostro tour, naturalmente autonomamente organizzato da casa grazie al potentissimo Google :).
Strada facendo scopro che la ZTL cittadina non vale per i veicoli a due ruote,quindi volendo avremmo potuto addentrarci maggiormente con la moto e cercare parcheggi più vicini. Poco male, dato che la passeggiata inizia già ad offrirci scorci caratteristici cittadini che ci aiutano a conoscere a pieno nel clima rinascimentale che ogni angolo della città offre.

Raggiunto il cuore cittadino nella piazza del Duomo non si può che rimanere esterrefatti dalla maestosità di questa chiesa, sormontata da un imponente cupola rossa. I dettagli, le rifiniture, la grandezza di tutta questa costruzione rappresentano la maestosità e il potere raggiunto dal capoluogo toscano durante gli anni rinascimentali.
Il nostro tragitto, come quello di un po' tutti i turisti che vengono a Firenze si snoda tra i punti cardine della città. Piazza del Duomo, piazza Signoria con l'omonimo palazzo, ponte vecchio, palazzo Pitti, chiesa di Santa Maria Novella...
Ma a questo classico giro abbiamo voluto aggiungere un pizzico di folclore, miti e leggende che si possono scoprire in vari punti della città..ci vuole solo la giusta indirizzata, un abile sguardo osservatore e tanta voglia di scovare l'obbiettivo.
Grazie all'abile ricerca fatta da Linda i giorni precedenti al viaggio abbiamo potuto trovare tanti spunti di questo genere sparsi tra le maggiori opere cittadine..rendendo così il giro della città in una piccola, ma molto divertente, caccia al tesoro.
Non starò ad elencare ogni singolo punto con annesse storie e vicende sul filo tra leggenda e realtà, ma qualche spunto di ricerca voglio offrirlo, ad esempio: la teste di mucca nella Basilica di Santa Maria del Fiore, il sarcofago del Battistero, la testa sulle mura di Santa Maria maggiore, la ruota del carroccio nella loggia del mercato, le finestre sempre aperte in piazza Santissima annunziata, la pietra di Dante, le api sulla stata equestre di Ferdinando I de Medici ...
 
Sono state piccole cose ma che hanno trasformato il giro in qualcosa di divertente potendo a tratti immaginarsi accadimenti della Firenze di un tempo.
Terminato il giro principale della città dedichiamo il pomeriggio alla visita degli Uffizzi..
Biglietto già comprato da casa, per evitare le lunghissime code alla biglietteria (dicono si arrivi anche ad attese di 2 ore). Costo 15 euro l'intero (11+4 di prevendita) e 9.50 il ridotto visto che per qualche mese rientro ancora negli under26 :) ( 5.50+4 euro di prevendita).

Non siamo ne esperti d'arte ne grandissimi appassionati, ma l'entrata ne è valsa sicuramente la pena. Diciamo che ammirare la Venere di Botticelli dal vivo potrebbe da sola ripagare il prezzo del biglietto. Comunque si possono ammirare anche tanti bei quadri di Michelangelo, Giotto, Raffaello, Caravaggio, Leonardo,etc, più innumerevoli statue.

Girando tutte le stanze, senza nemmeno soffermarci troppo tranne che per i quadri principali, la visita è durata all'incirca 3 ore.

A questo punto si sta facendo sera, decidiamo di rientrare in hotel, riposare un attimo decidere dove andare a mangiare e poi cena.
L'intenzione per stasera non è quella di ritornare in centro a mangiare. Io vorrei tanto trovare una sagra o qualcosa di caratteristico locale ma le poche che individuo distano almeno 50 minuti da qui..troppo per stasera.
Quindi Linda rivaneggiando ricordi di un infanzia passata in queste zone propone un ristorante trovato a Scandicci (cittadina a 15 min da Firenze). Nessuna ricerca particolare, solo quello che più la ispirava tra i vari proposti da internet e che fosse aperto una domenica sera d'agosto. Per lo meno non sarà un ristorante spenna turisti del centro di Firenze.

Così in sella alla nostra moto, passando pure dal Ponte dell'Indiano (nulla di particolare a parte il nome) arriviamo al ristorante "Il crostino" sito in via Vespucci 42 a Scandicci.

Purtroppo tutto il nostro entusiasmo di aver compiuto la grande trovata si smorza appena varcato l'ingresso. Attese interminabili per sedersi al tavolo, per ricevere le liste, per ordinare e pure per mangiare. Optiamo per 2 pizze, che sembra essere il piatto che va per la maggiore nel locale, ma purtroppo pure quelle ci deludono. Insomma nulla di speciale. L'unica nota la pizza con la burrata di mozzarella al posto della classica mozzarella. Ingrediente particolare non comune dalle nostre parti.
Alla fine paghiamo 24 euro per 2 pizze, 1 acqua, 1 patatina fritta ed un caffè. Ce ne andiamo decisamente delusi sia del servizio che della qualità.

Sicuramente sconsigliato.
Speriamo che con la prossima scelta avremo più fortuna.

La nostra serata termina qui. Torniamo in albergo. Riposo per la nuova giornata che ci attende.
Ponte Vecchio Firenze

12/08/2013 - Giorno 3: Fiesole e Firenze
Questa mattina ci regaliamo mezz'oretta in più di sonno, giusto quel tantino che basta per ricordarsi che le ferie servono anche a riposare, ma ad ogni modo alle 10 circa siamo già in strada.
Decidiamo si staccare un po' dal caotico centro cittadino e passare la mattinata a Fiesole, la cosiddetta terrazza di Firenze.
Il paese é un piccolo borgo di origine etrusca posto sulle colline a nord est del capoluogo Toscano. Dista una 10 di km dal centro ma é facilmente raggiungibile, penso sia anche collegata tramite mezze pubblici direttamente dal centro cittadino. Non dispone di moltissimi parcheggi, fortunatamente noi essendo in moto riusciamo a trovare un buco anche se con discreta fatica.

In se il paese non é un gran che. Per chi potesse essere interessato, in centro accanto alla chiesa con la torre, si trova il museo archeologico con reperti della storia fiesolana e le sue origini etrusche e romane.
Noi non siamo molto interessati all'argomento quindi preferiamo seguire il percorso panoramico segnalato su un cartello. Il tragitto parte da una strada posta sul lato destro del palazzo del municipio. All'inizio ha poco di panoramico ma dopo una decina di minuti di camminata in salita si iniziano a scorgere i primi paesaggi, ed è a questo punto che capiamo il significato di "terrazza di Firenze". Da qui si può ammirare dall'alto tutta la città fiorentina con le colline alle sue spalle e la cupola del Duomo che sovrasta la città. Le foto a questo punto sono d'obbligo a questi paesaggi che sembrano cartoline.

Cotti dal sole battente ma soddisfatti del panorama ammirato decidiamo di riprendere la moto e tornare a Firenze.

Addentratici di nuovo nel centro decidiamo di entrare nel Duomo. L'ingresso alla chiesa è gratuito mentre quello alla torre, alla cupola e al battistero sono a pagamento.
Purtroppo il grande fascino ed imponenza mostrati dal Duomo quando lo si ammira da fuori non sono più riscontrabili quando invece si entra all'interno. Una chiesa enorme ma dall'aspetto decisamente cupo e spoglio.

Forse per chi entra a vedere anche la cupola l'impressione sarà differente, ma dovrà prepararsi ad una lunga fila di attesa per l'ingresso.
Usciti dal Duomo ci dirigiamo a Palazzo Pitti. L'intenzione è quella di visitare i giardini di Boboli che si trovano appunto dietro a palazzo Pitti.
Il biglietto di ingresso costa 10 euro intero e 5 ridotto (fino a 25 anni). Compresi nel prezzo si può visitare anche il museo del costume, quello delle porcellane, quello degli argenti e il parco Bardini.
Essendo ormai tardo pomeriggio e l'orario di chiusura delle mostre prossimo (18.20) riusciamo solo ad accedere al museo del costume. Trovandosi in palazzo Pitti mi sarei aspettato moda uomo ed invece sono esposti abiti femminili di alta sartoria italiana di differenti epoche.

Terminato il giro e appunto visto l'orario ci dedichiamo ai giardini, che rimangono aperti più a lungo. Purtroppo quelli di Boboli non ci soddisfano molto. Sembrano poco curati e lasciati andare. Forse in primavera sono molto più belli e verdi.
Al contrario, molto carino é il parco Bardini, il quale offre anche una bella vista sulla città. Decisamente una sorpresa dato che eravamo pure incerti se andare a vederlo o meno.

Ormai è giunta l'ora della cena. Il mio obbiettivo sarebbe quello di andare a mangiare un Covaccino dagli "amici di ponte vecchio" ma purtroppo scopriamo che sono chiusi per ferie.
Allora ripieghiamo sull'Osteria all'antico vinaio in Via dei Neri 74. Anche  qui l'Osteria è chiusa per ferie ma per fortuna è aperto l'antico vinaio il quale prepara dei buonissimi panini o focacce. In pratica sono uno di fronte all'altro e l'attività è sempre la stessa, solo che da un lato fanno da osteria, mentre dall'altro sono un negozio che vende prosciutti, formaggi e vino. Al contempo prepara panini e focacce. I ragazzi dietro al bancone sono simpatici e socievoli. I prodotti utilizzati sono di qualità. Le focacce ed i panini costano tutti 5 euro e sono decisamente sufficienti per saziarsi. Purtroppo lo spazio per sedersi è poco.

A stomaco pieno si sta decisamente meglio. Riprendiamo la moto e ci dirigiamo a Piazzale Michelangelo. Dista un paio di minuti dal centro e si tratta di una terrazza panoramica con vista su tutta la città. Si raggiunge facilmente e tutto il piazzale è un grosso parcheggio quindi non si hanno problemi per lasciare moto o auto.
Al nostro arrivo la terrazza è piena di gente e scopriamo ben presto il perché. Senza volerlo siamo arrivati proprio durante il tramonto e lo spettacolo è davvero emozionante. Vedere il sole tramontare dietro le colline con vista panoramica sul centro di Firenze fa decisamente il suo effetto. Da vedere assolutamente. Non appena il sole è scomparso dietro le colline, come se si fosse al cinema, tutta la gente piano piano inizia a defluire.


Noi ce ne rimaniamo ancora qualche minuto ad osservare e poi torniamo in centro. È l'ultimo giorno che passeremo per il centro città e quindi vogliamo vederla anche nella sua versione illuminata a notte. Facciamo un giro tra i monumenti principali, qualche foto di rito in notturna e lasciamo la città con lo sguardo rivolto a ponte vecchio illuminato sotto la luna.
Firenze al tramonto

13/08/2013 - Giorno 4: Prato, Pistoia, Vinci, Empoli 
Oggi la nostra base sarà ancora Firenze, ma per la giornata abbiamo altri programmi.
Abbiamo infatti deciso di andare alla scoperta delle città attorno Firenze. Non abbiamo molte pretese di vedere chissà quali meraviglie ma sicuramente qualcosa di carino lo troveremo.

Solita colazione in albergo e poi via verso la prima tappa, Prato.
La cittadina non ha moltissimo da offrire, pensavamo meglio..anche il duomo e la piazza sono carini, ma nulla di più. Nel centro cittadino è presente anche una piccola fortezza, chiamato il castello dell'Imperatore. Nemmeno  quella pero, forse anche a causa di tutti i lavori incorso che la circondano, non colpisce molto.

Carino invece il palazzo pretorio.
Lasciata Prato un pochino delusi ci dirigiamo verso Pistoia. Le aspettative qui già in partenza non sono alte ma al contrario ci dobbiamo ricredere. Centro storico non grandissimo, ma molto carino e caratteristico. Duomo, battistero e piazza centrale meritano sicuramente una visita. Anche passeggiare tra le vie del centro storico è piacevole. Ad Agosto purtroppo la città è semi deserta e anche i turisti sono pochi. Si apprezzerebbe sicuramente maggiormente con un centro storico più vivo.
Giretto terminato pure in quel di Pistoia torniamo in sella alla moto e ci muoviamo verso Vinci. Anzi ci fermeremo poco prima, alla casa natale di Leonardo.
Il tragitto già da se sarebbe un valido motivo per passare da queste parti. Strada facendo si incontrano paesaggi davvero caratteristici. Anche l'ultimo tratto di strada che porta alla casa di Leonardo è un susseguirsi di curve in salita immersi tra gli ulivi da ambo i lati della strada.

Arriviamo alla casa di Leonardo, un casale ben tenuto dal quale si possono ammirare tutte le colline circostanti.
L'ingresso alla casa costa 2 euro, 8 se si vuole anche il biglietto per il museo Vinciano che però si trova a Vinci centro.
Decidiamo di entrare, la casa è molto piccola e non ci sono nemmeno più i mobili di arredo, però viene proiettato un filmato interattivo di 20 minuti circa che racconta la storia di Leonardo, fornendo informazioni che sinceramente a noi erano completamente ignote.

Avevamo letto commenti di gente delusa da questa visita ma noi invece ne siamo usciti decisamente soddisfatti. Per 2 euro di biglietto ne vale sicuramente la pena.

Terminato la visita non sappiamo se fermarci a Vinci centro oppure proseguire per Empoli. Decidiamo per la prima opzione e facciamo bene. Centro storico piccolino ma carino. Ci prendiamo un gelato, giriamo il centro,  visitiamo la chiesa dove è stato battezzato Leonardo e la torre del paese.
Lasciamo Vinci e percorriamo la strada che ci porterà ad Empoli. Bhe era meglio non fermarsi nemmeno ad Empoli. Turisticamente parlando non abbiamo trovato nulla di interessante. Ci sentiamo pure di consigliare a chi si trovasse in zona di passare oltre e non fermarsi nemmeno.
Sono ormai le 18.30,  il nostro giro è terminato e rientriamo in hotel a Firenze.
Riposiamo un po' e poi inizia la ricerca di un posto dove andare a mangiare.
Su Zingarate trovo i commenti positivi per questo ristorante "Pizza e carbone a casa  mia" , mi convince..chiamiamo e prenotiamo.

Ha due sedi, noi andiamo a quella di via Pisana 165, un po' fuori dal centro.

Beh che dire, la miglior scelta fatta fino a questo momento. Locale stile trattoria ma con ambiente carino ed accogliente. Personale gentile e simpatico. Prezzi decisamente convenienti. Un esempio, pizza margherita 3.50. La pizza più cara 6 euro.

Noi mangiamo un antipasto toscano in due e una spadellata di pasta per due persone,amatriciana bianca con pecorino. Ce ne portano una quantità che sarebbe bastata per 4 persone. Io mi sforzo a mangiare tanto ma ad un certo punto ci dobbiamo arrendere e ne è avanzata almeno per un altra persona. Il posto adatto se si vuol mangiare bene, non spendere cifre esagerate e quantità decisamente abbondanti.
Antipasto, spadellata per 2, bicchiere di vino, acqua e caffè per un totale di 34 euro.
Peccato averlo scoperto l'ultima sera a Firenze altrimenti ci saremmo sicuramente tornati.
Pieni come delle uova ce ne torniamo in hotel. Domani si va a Siena.
Casa natale di Leonardo

14/08/2013 - Giorno 5: Firenze - Colline del Chianti - Monteriggioni - Siena
Oggi è giornata di spostamento, da Firenze dobbiamo andare a Siena.
Per rendere questa giornata piú interessante mi sono già preparato da casa un bell'itinerario da percorrere tra le colline del Chianti che separano Firenze da Siena.
Partiamo lasciando il centro cittadino del capoluogo toscano in direzione dell'Imprunteta, da qui il paesaggio inizia a farsi davvero interessante. Abbandonato il caotico centro cittadino iniziamo ad ondeggiare fra innumerevoli curve di strade che seguono l'andamento collinare del territorio. Ad Impruneta siamo solo di passaggio, ma una rapida sosta per fare foto al panorama è d'obbligo. E ne seguiranno tante altre durante tutto il tragitto.
Curva dopo curva arriviamo alla prima nostra vera tappa, Greve in Chianti, uno dei primi paesi a far parte dell'area geografica del Chianti classico. E anche se non lo si sa, ci vuole poco a capirlo. Uno dei primi cartelli che si incontra è quello del museo del vino. Ci fermiamo in piazza, carina a forma triangolare con tutti i porticati sui tre lati sotto i quali si trovano osterie, ma sopratutto negozi che vendono prodotti tipici locali, macellai e fornai. Ci stupiamo per la grande quantità di turisti presenti, non pensavamo fosse così nota.
Ci rimarrà per anni il ricordo della bontà di un pezzo di pecorino acquistato in una di queste botteghe..una vera bontà per gli amanti di tale formaggio.

Accanto alla piazza troviamo un posto davvero interessante..il cartello segnalava la possibilità di degustare più di 100 tipi di vino..e non mentiva.
Infatti entrati in questo locale, caratteristico anche per la struttura in stile cantina, scopriamo essere un consorzio che unisce tutti i produttori di vini della zona ed è presente un sistema automatico per la degustazione dei vini.
Si ricarica una carta magnetica, la quale va inserita nelle macchine contenenti le bottiglie di vino e si seleziona che quantità si vuole assaggiare, piccolo medio grande. Ovviamente ogni vino al suo prezzo, per il piccolo assaggio da degustazione si può andare dai 60 centesimi fino ad anche 6.60 euro per i vini migliori.
A mio malgrado non posso lanciarmi nelle degustazioni perché la guida ancora mi aspetta. Ci sarebbe però davvero voluta una tappa più lunga.

Riprendiamo il nostro viaggio tra colline e vigne fino ad arrivare a Castellina in Chianti. Borgo medievale nel quale spicca visibile anche da lontano la Rocca con la torre. Merita una fermata ed un piccolo giro per visitarla.
Ancora in sella a questo punto abbandoniamo la strada del Chianti ma solo per il semplice motivo che vogliamo andare a vedere Monteriggioni.
Già dalla strada quando ci si avvicina si può notare la perfetta cinta muraria circolare, che circonda il vecchio borgo, ancora intatta.

All'interno la cittadina sembra ferma al Medioevo, e ci si può davvero immaginare come dovesse essere stata la vita a quei tempi racchiusa tra quelle mure in cima ad un colle che sovrasta i territori circondanti. Davvero bella.
Ormai le nostre tappe lungo il tragitto sono terminate, possiamo dirigerci a Siena dove l'Hotel Palazzo dei Priori ci attende.

Hotel prenotato su Booking al prezzo di 200 euro per 3 notti in camera doppia con colazione inclusa. L'hotel e fuori dal centro storico di Siena raggiungibile a piedi in circa 20 minuti.
E' dichiarato un 4 stelle, ma a noi ha dato l'impressione di essere abbastanza in decadimento, o quanto meno lasciato andare. Anche l'accoglienza dello staff è stata alquanto freddina.
La stanza è grande, televisore 40 pollici, pero assi del letto che sembrano rompersi ogni volta che ci si sdraia come anche altri dettagli della camera maltenuti. Wi-fi gratis anche se un po lentino. La colazione è normale. Insomma da un 4 stelle ci si aspetterebbe davvero molto di più.
Cantina di Greve in Chianti 

15/08/2013 - Giorno 6: Siena
Sveglia presto, colazione e alle 9.15 siamo già in strada verso il cento cittadino.
Lasciamo la moto appena prima della porta Fontebranda, al parcheggio Santa Caterina che per le auto è a pagamento ma vi è un piccolo spazio libero anche per le moto gratuito.
La comodità da questa porta è che vi è un sistema di scale mobili che porta a pochi passi dal Duomo cittadino.
Appena entrati in centro veniamo subito assorbiti dal clima paliesco che si respira in tutta la città. Il paese è adornato a festa, con bandiere issate ad ogni finestra o balcone a seconda della contrada in cui ci si trova, con appesi anche i così detti "braccini" dei piccoli lucernari posti sulle pareti con i colori della contrada di appartenenza. Così chiamati per la forma appunto di braccio.
Iniziamo a girovagare per la città, colma di turisti ma anche di senesi tutti con al collo il foulard della contrada di appartenenza. Solo nel pomeriggio scopriremo che solo gli appartenenti delle 10 contrade che correranno il palio portano tale fazzoletto, mentre quelle che non corrono no.
Giriamo la città senza cartina ma girovagando casualmente passando da contrada a contrada e quindi anche da colori che cambiano via dopo via. Passiamo dal Duomo, da Piazza del Campo già pronta col tufo lungo l'anello dove poi correranno i 10 cavalli, basilica di San Domenico, basilica di San Francesco, casa di Santa Caterina.
Lungo tutta la mattinata non ci soffermiamo con molta attenzione sui vari luoghi turistici, ma preferiamo apprezzare ed osservare l'energia che sprigiona Siena durante questo evento, forse pienamente comprensibile solo da chi qui c'è nato ed è contradaiolo dalla nascita.
Ci permettiamo questa libertà anche perché qui a Siena ci siamo voluti concedere un lusso che mai ci eravamo concessi prima, avere una guida privata solo per noi 2.
Sempre incuriosito ed affascinato dalla storia del palio ho convinto anche Linda a fare un tour privato con una guida che oltre a mostrarci la città ci facesse cogliere storia, costumi, segreti e particolarità riguardanti contrade e palio.

La guida che abbiamo trovato si chiama Alessia Quercioli, ha anche un sito proprio 
sienaintour.com.
Il tour dura in tutto 3 ore partendo dalla basilica di San Domenico e finendo al Duomo. Lei davvero molto brava, ci spiega passo per passo la città alternando arte e storia a folclore e leggenda. Ci spiega tutto del palio, come funziona, i vari tempi in cui si scandiscono i 4 giorni del palio, le rivalità fra contrade, il battesimo del contradaiolo e tante altre nozioni che difficilmente avremmo scoperto. Essendo poi anche lei contradaiola dell'Istrice sa veramente quello di cui sta parlando, e lo si capisce appieno quando parla della contrada nemica della Lupa :).
Bhe terminato il tour non c'é nulla da dire, caro (120 euro) ma soldi ben spesi..se tutte le città si potessero visitare in questo modo sarebbero tutte davvero molto più affascinanti e si apprezzerebbero molto di più.
Terminato il giro andiamo in piazza del campo ad assistere alla 5°a prova, chiamata prova generale, preceduta da un piccolo show dei cavalieri dei carabinieri che eseguono un giro della piazza con i cavalli al galoppo e la spada sguainata a mo' di carica.

La prova in se non ha molto da offrire in quanto i cavalli vengono fatti correr piano, sarebbe inutile stancarli il giorno prima della gara. Pero al contempo ci da modo di valutare quali sono le posizioni migliori per vedere il palio, informazione molto utile per il giorno seguente.
Terminata la prova ci buttiamo alla ricerca di un posto dove mangiare. La nostra scelta ricade sulla Trattoria da Dino in via San Pietro. Due primi, due contorni, un dolce un acqua ed un bicchiere di vino 35 euro. Ristorante nella media, non carissimo per il centro di Siena ma nella media, nulla di speciale e porzioni abbastanza piccole.
Terminata la cena, passeggiamo un poco per il centro e vediamo che varie vie sono completamente chiuse per far posto alle tavolate delle varie contrade per la grande cena che precede il palio. Molto caratteristico sarebbe parteciparvi.

Stanchi rientriamo in hotel.
Siena


16/08/2013 - Giorno 7: Siena
Oggi non ci sono molte pretese, è il giorno del Palio. Siamo qui e non possiamo non assistervi. Per tale motivo la mattinata passa via con molta calma, ci si riposa un po' di più, verso mezzogiorno andiamo a far la spesa di rifornimenti che ci serviranno per la giornata e poi solo nel primo pomeriggio entriamo in centro.
Mangiamo qualcosina e poi poco prima delle tre ci spostiamo nella contrada dell'Oca per assistere alla benedizione del cavallo. La guida ieri ci consigliò di andare a vedere quella dell'Oca perchè è l'unica che viene eseguita all'aperto nel cortile della casa di Santa Caterina. Le altre invece avvengono nelle chiese di contrada molto piccole e alle quali è difficile accedervi.

Vediamo sfilare il cavallo e nel silenzio più assoluto il prete di contrada lo benedice e termina il tutto con la frase "Ora và e torna vincitore". Nota di attenzione: durante questa cerimonia tenere il massimo silenzio, gente che ha tentato di applaudire è stata malamente richiamata dai contradaioli.
Terminata la benedizione ci dirigiamo in piazza Duomo dove intorno alle 4, ma anche un poco prima iniziano a sfilare una ad una le contrade per il cosiddetto corteo storico che parte appunto da Piazza del Duomo, dove ogni contrada si apposta davanti alla casa del vescovo ed i due sbandieratori di contrada si esibiscono in mosse e lanci con la bandiera.
Davvero molto suggestivo e scenografico. Noi guardiamo solo le prime tre, perché poi vogliamo iniziare a spostarci in Piazza del Campo e comunque la calca di gente iniziava a farsi pressante.
Entriamo in piazza del campo verso le 16.30, avendo prima fatto una necessaria tappa ai bagni. Una volta entrati all'interno della piazza non ve ne sono più e l'attesa potrebbe essere molto lunga. L'ultima porta di ingresso alla piazza viene chiusa circa 20 minuti prima dell'inizio della corsa, ma a quel punto nessuno si sogna più di abbandonare il posto guadagnato.
Per i posti attorno alle barriere c'era gente già posizionata dalla mattina ma noi riusciamo comunque a trovare un buon posto non troppo lontano dal canape. Fortunatamente la piazza è in discesa quindi si riesce a vedere quasi tutto il circuito.
Il sole è battente ma fortunatamente verso le 5, dove siamo appostati, arriva l'ombra. La gente inizia ad affluire sempre più e bisogna stare attenti a mantenere la postazione. Alle 18 in piazza inizia ad arrivare il corteo storico con sbandieratori, tamburini, comparse e cavalli. Il corteo è chiuso dal palio posto su un carro trainato da 4 mucche chianine enormi nel vero senso della parola.
La tensione sale, alle 19.15 escono cavalli e fantini. La piazza ammutolisce in un silenzio tombeo alla lettura dell'ordine di ingresso al canape. Ci sarà gioia per chi parte dalle posizioni migliori e rammarico per chi con quelle peggiori. Più i minuti passano più la tensione nella piazza è palpabile, più volte la "rincorsa" viene richiamata ad entrare..e poi finalmente VIA. Mossa valida e tre giri di piazza che volano in un baleno ma sono di un intensità incredibile. Alla fine è la Contrada Capitana dell'Onda che vince dopo una bella rimonta dalla quinta posizione. Esulto pure io, questa vittoria un pochino la sento anche io visto che è dal giorno precedente che avevo deciso di tifare per l'Onda, mentre Linda invece scommetteva sulla Tartuca che penso sia arrivata quinta.
La piazza esplode in un tripudio, i contradaioli dell'Onda invadono lo piazza accerchiando cavallo e fantino, mentre le contrade rivali abbandonano in tutta fretta la piazza.

Il palio viene calato e consegnato ai contradaioli che come una fiumana si dirigono festosi ed esultanti verso il Duomo dove verrà cantato il Te deum.
Ci uniamo al corteo e in disparte nel Duomo assistiamo a questo rito al limite tra sacro e profano.
Dopodiché decidiamo di dirigerci verso la contrada dell'Onda per assistere ai festeggiamenti. Anche qui è un tripudio di gente, la farmacia di contrada è presa d'assalto da gente che corre a comprare un ciuccio, si proprio un ciuccio. L'usanza vuole infatti che la vittoria al palio corrisponda ad una nuova nascita, e la contrada diviene la nuova nata. Allo stesso modo la contrada che non vince da più tempo, ad oggi è quella della Lupa viene chiamata la Nonna..e pensare che al primo giro era in testa proprio la lupa.

La via centrale della contrada è ormai un delirio fra tamburini e bandiere sventolanti, damigiane vengono aperte una dopo l'altra ed il vino inizia a scorrere a fiumi, e credo scorrerà per tutta notte.
Per un po' veniamo presi anche noi da questa euforia ma dopo un po', stremati,  decidiamo di andarcene con una considerazione che forse fanno in molti una volta aver partecipato e compreso questo evento.."peró, peccato non essere senese"
Palio di Siena

17/08/2013 - Giorno 8: Siena - Montalcino
Anche oggi giornata di spostamento. Dopo colazione lasciamo l'hotel in direzione di Montalcino.
Prima tappa del percorso sarà l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Studio peró il tragitto in modo da passare attraverso le "crete senesi", ed infatti usciti da Siena e superato il paesino di Arbia si è immersi in paesaggi stupendi, colline dolci a cui la strada corre accanto attraversandole. È un piacere per gli occhi, curva dopo curva vedere quale sarà il nuovo paesaggio che ci si mostrerà davanti. Colori beige, arancioni, grigi e marroni ne fanno da padroni. In queste zone la velocità di crociera è drasticamente diminuita..anche io mi voglio concedere qualche sguardo in più.

Purtroppo o per fortuna la macchina fotografica ci siamo scordati di caricarla e quindi dopo qualche foto ci abbandona. Dico anche per fortuna perché altrimenti ogni km ci saremmo fermati a scattare delle foto.
Arriviamo all'Abbazia di Monte Oliveto la quale rimane in cima ad una collina. Lasciamo la moto vicino al parcheggio delle auto e ci incamminiamo. La chiesa dista pochi minuti a piedi lungo un percorso tra gli alberi. L'accesso all'Abbazia è libero, visitiamo l'interno e poi tutto il cortile accanto, dove sui muri del chiostro è affrescata la storia di San Benedetto.

Finito il giro torniamo alla moto, la nostra prossima meta dovrebbe essere Montepulciano, peró vista l'ora decidiamo di passare oltre per andare ai bagni di San Filippo che si trovano piú a sud.
Strada facendo ormai abbiamo già abbandonato da un po' le crete senesi per immergerci nella Val d'Orcia. Non potevo crederci, sembrava di essere di fronte ad una cartolina interminabile. Fantastiche le crete senesi ma i paesaggi che offre la Val d'Orcia lo sono ancora di più. Non pensavo davvero di rimanere così colpito ed ammaliato da queste zone.
Ci sono dei punti che non posso non immortalare con una fotografia, quindi mi rifugio utilizzando la fotocamera del telefono sperando possa in qualche modo fare un discreto lavoro.
Km dopo km raggiungiamo il paesino di Bagni di San Filippo, davvero molto piccolo. Parcheggiamo la moto e a piedi seguiamo il percorso indicato dal cartello "grotte bianche". Pochi metri dopo possiamo già annusare l'odore acre di zolfo. In pratica in questa area scorrono acque termali solfuree. Seguiamo il percorso fino a raggiungere la balena bianca, che altro non è un grosso ammasso roccioso di colore bianchissimo, dal quale scende acqua caldissima. È così chiamata perché vagamente ricorda la testa di una balena e lo scorrere di quest'acqua termale sopra di essa l’ha ricoperta di un deposito calcareo ed è quindi diventata completamente bianca. Sotto di essa si sono formate delle piccole vasche naturali in cui potersi immergere. Noi ci facciamo il bagno, ma non resistiamo molto. L'acqua è veramente calda. Da notare come il comune abbia posto divieti alla balneazione in quest'area, ma tutta la gente bellamente se ne infischia e così abbiamo fatto pure noi.

Il posto non è nemmeno troppo affollato e rimane tranquillo, forse anche perchè non così conosciuto.
Sono ormai le 4 ed affamati decidiamo di rimetterci in strada ed andare a Pienza, non sapendo bene cosa ci sia da vedere in quella città conosciuta per la fama del suo pecorino.
Arrivati infatti ci tuffiamo nella prima bottega enogastronomica e compriamo un bel pezzo di pecorino di Pienza che ci mangiamo all'istante. Ottimo, siamo peró combattuti se raggiunga la stessa bontà di quello mangiato giorni prima a Greve di Chianti.

Comunque sta di fatto che più buono o meno buono non ha bloccato Linda dal fare il bis e pure il tris, tanto che ormai la signora della gastronomia ci ha preso in simpatia.
Comunque Pienza non è solo pecorino ma ha un carinissimo centro storico nel quale si passeggia volentieri. Rimanendo in cima ad una collina si può anche godere di una bella veduta su tutta la valle circostante.
Sazi e soddisfatti decidiamo che è giunta l'ora di andare in Hotel. Abbiamo prenotato in un agriturismo poco fuori Montalcino.
Trovarlo è stata dura, ma dopo 2 km di strada sterrata lo raggiungiamo.
Eccolo, Agriturismo il Cocco..veniamo subito accolti da una bella cavalla e tre cani, che precedono il proprietario..il clima che si respira è familiare e la cordialità è di casa.

Posto trovato sempre su Booking al prezzo di 70 euro a notte colazione inclusa.
Il posto dispone solo di 3 alloggi, noi stiamo nello studio. Ha anche un ampio parcheggio per camperisti. Dispone pure di piscina.

Stanza carina che sembra quella di casa, con libri e quadri. Bagno piccolino ma essenziale. La televisione non c'è.
Colazione un po' scarna con briosches confezionate e marmellata.
Passeggiamo un po' per l'agriturismo dove la tranquillità regna sovrana, poi riprendiamo la moto e andiamo a Montalcino per cenare.

Siamo ancora abbastanza sazi di tutto il formaggio mangiato poche ore prima a Pienza così non andiamo in un ristorante ma ci imbattiamo nella festa del PD locale giusto per mangiare qualcosina senza spendere un gran che.
Terminata la cena vorrei tanto concedermi un bicchiere di Brunello in una delle enoteche del centro ma i prezzi al bicchiere sono secondo me esagerati quindi cedo all'idea.
Però se è vero che il vino Brunello lo trovo anche a casa mia, il gelato al Brunello quello proprio no. Quindi entro nella gelateria del corso dove al prezzo di 2 euro danno una coppetta con il "famoso" gelato al Brunello.

Devo essere sincero nulla di speciale, gusto anche stancante dopo un po'.
Terminato il gelato rientriamo all'agriturismo passando per l'ormai oscura via sterrata con la paura che possa sbucar fuori un capriolo dai bordi della strada.

Non succede, per stanotte possiamo dormire sonni tranquilli con ancora nella mente i fantastici paesaggi visti oggi lungo tutta la strada percorsa.
La vera Toscana, quella che si vede nei libri e nelle cartoline oggi noi l'abbiamo trovata, percorsa e a tratti anche vissuta. Vedute che valgono un intero viaggio. Peccato essersele già messe alle spalle.
Val d'Orcia

18/08/2013 - Giorno 9: Montalcino - Saturnia
Altro spostamento previsto per oggi. Raggiungeremo la tappa più a sud di tutto il nostro itinerario, Saturnia, non troppo lontani dal confine con il Lazio.
Lasciato l'Agriturismo siamo già in strada ma dopo nemmeno 20 minuti ecco la nostra prima tappa, l'Abbazia di Sant Antimo. Facile da raggiungere ha anche molti parcheggi vicino. Ormai è una chiesa normale non vi sono più i monaci. Davvero molto bella da vedere da fuori ma non allo stesso livello interiormente. Si vede che è una chiesa di origine mediavate, tutta in pietra e molto spoglia.
Tappa dalla breve durata e poi di nuovo in sella. Passiamo dal monte Amiata, dovremmo poi fermarci ad Arcidosso ma arrivati li non scoviamo nulla di interessante che valga la pena fermarsi quindi tiriamo dritti.
Arrivati a Saturnia è un impresa trovare l'hotel. Una volta scovato è semplice perchè situato subito prima della salita che porta in paese a Saturnia, certo è che un cartello in più non avrebbe guastato.

Hotel prenotato da Booking al prezzo di 70 euro a notte colazione inclusa.
Struttura carina con anche una bella piscina. Stanza discreta ma sconsigliabile sopratutto per 2 motivi, piena di zanzare che hanno reso la notte un incubo ed il deviatore di flusso del condizionatore rotto. Quindi l'aria fredda ci arrivava completamente addosso.
Wi fi gratuito. Colazione molto buona. Personale simpatico a tratti, direi quasi lunatico. Possibilità di cenare al loro ristorante, porzioni abbondanti ma qualità non eccelsa, prezzo nella media.
Dista 2km circa dalle terme. Il nostro obbiettivo però sono le terme libere create appunto dalle stesse acque delle più blasonate e costose terme a pagamento.
Le terme gratuite, chiamate cascate del Gorello o del Mulino, si trovano poco dopo quelle a pagamento svoltando a destra. Segnalate comunque da un cartello.
Arrivati veniamo subito colpiti dalla bellezza di questo posto, dove un torrente di acqua termale parte al di sopra di una grossa roccia per poi suddividersi in tante piccole cascatelle che riempiono diverse vasche naturali una sotto l'altra.

Purtroppo in questo pomeriggio di una domenica d'Agosto sono affollatissime, c'è addirittura gente che si ricopre completamente di fango e si secca al sole.
Facciamo pure noi il bagno,l'acqua è meno calda rispetto a quella dei bagni di San Filippo, ma sicuramente più solfurea dato che i nostri braccialetti d'argento si anneriscono in un attimo.
Restiamo circa un oretta, sarebbe bello tornarci quando c'è meno ressa. Volendo si può venire anche di notte dato che sono completamente libere. Località da tener presente.
Rientriamo in hotel e ci riposiamo. Alla sera vorremmo spostarci un po' ma la moto è in riserva, il benzinaio self service è fuori uso e gli altri nel raggio di 30km sono chiusi. Da tener presente in queste zone di fare benzina appena possibile,  la densità di benzinai è veramente bassa!!!
Così come detto prima rimaniamo a mangiare in hotel, porzioni abbondanti dei primi ma qualità non eccelsa.
Abbazia di Sant'Antimo

19/08/2013 - Giorno 10: Saturnia - Grosseto
Oggi lasciamo Saturnia per inoltrarci in piena Maremma. La scelta è ricaduta su Grosseto perchè gli hotel in zona Punta Ala avevano tutti prezzi fuori budget per noi.
Così dopo un oretta e mezza di strada, tranquilli arriviamo all'hotel Granduca di Grosseto, che si trova proprio di fronte all'ospedale.
Bhe che dire, ci voleva proprio un hotel con la H maiuscola dopo tutto questo tempo.
È un 4 stelle e questa volta le valgono. Prenotato sempre da Booking al prezzo di 158 euro camera doppia per 2 notti colazione inclusa. Camera pulita e ordinata, forse solo il bagno andrebbe aggiornato un poco. Aria condizionata. Wi fi gratuito. Staff disponibile e gentilissimo. Colazione ottima.
Il tempo di sistemarci un attimo e verso l'una siamo in sella questa volta direzione mare. La nostra meta sono le spiagge di Cala Violino e Cala Civetta tra Punta Ala e Puntone. Non sono vicinissime ma ci sono state consigliate come tra le migliori della Toscana.
Arriviamo al cartello di cala Violina, svoltando a sinistra subito dopo il paese di Pian d'Alma. Un pezzo di strada sterrata e si arriva al parcheggio a pagamento. Qui veniamo a conoscenza che il parcheggio ha una capienza massima di 250 veicoli, oltre quel numero non fanno più entrare e si deve aspettare che qualcuno esca. Anche per le moto vale lo stesso discorso sebbene di posto all'interno per le moto ce ne sia. Ormai siamo li, ci accodiamo e rimaniamo in attesa. Macchine prima di noi aspettano già da un'ora. Noi invece siamo fortunati, forse becchiamo il momento giusto che la gente se ne va e dopo 20 minuti è il nostro turno. Costo per il parcheggio 1.50 euro per la moto e 3 per la macchina visto che sono passate le 13.30, altrimenti i prezzi sarebbero il doppio. Sistemiamo la moto e ci incamminiamo nella pineta. La spiaggia dista 1,5 km dal parcheggio. Per fortuna la camminata è per lo più all'ombra. Arrivati alla spiaggia, non grandissima, scopriamo essere anche questa molto affollata. Pero è davvero molto bella e merita l'attesa. Sabbia chiara, bianco grigiastra e acqua pulitissima e nemmeno troppo fredda. Paesaggio bellissimo con l'isola d'Elba davanti e la pineta alle spalle. Tuffo obbligatorio e nuotata decisamente piacevole. Ci asciughiamo al sole e dopo un po' decidiamo si andare alla ricerca di Cala Civetta. Seguiamo il percorso nella pineta in direzione Punta Ala e dopo una decina di minuti di camminata la raggiungiamo. È simile a Cala Violina ma dall'aspetto molto più selvaggio e decisamente meno affollata, a tratti quasi silenziosa. La spiaggia e meno chiara ma il mare comunque pulitissimo.

Sinceramente ci ha affascinato di più Cala Civetta che Cala Violina, forse anche perchè molto più tranquilla. Molto belle entrambe senza ombra di dubbio.
Sono le 17.30 e decidiamo si incamminarci verso il parcheggio. Un altra ora di strada e siamo nuovamente a Grosseto.
La cena questa sera sarà McDonald, non poteva non esserci almeno una tappa McDonald in tutta la vacanza.
La sera si concluderà nel carino centro storico di Grosseto accerchiato completamente da mura e abbastanza vivo nonostante fosse un lunedì sera.
Vista mare dalla pineta di Cala Civetta

20/08/2013 - Giorno 11: Grosseto - Orbetello - Capalbio - Grosseto
Oggi il programma prevedeva ancora spiaggia e mare, ma sconfortati dal meteo che preannunciava pioggia decidiamo di cambiare programma. Puntiamo allora su Orbetello ed il monte Argentario. Non è proprio vicinissimo ma ormai ci siamo abituati a macinare kilometri. Percorriamo la via Aurelia fino ad arrivare ad Orbetello dove inizia un lungo incolonnamento di macchine. Passando dal centro non ci sembra ci sia nulla di interessante per cui valga la pena fermarsi ad Orbetello quindi decidiamo di proseguire sull'Argentaio e magari prendere un traghetto per l'isola del Giglio. La strada per raggiungere Porto Santo Stefano è una sola ed è trafficatissima, per fortuna in qualche modo con la moto si riesce a divincolarsi anche se a fatica. Arriviamo a porto Santo Stefano e scopriamo che i traghetti sono già partiti ed il prossimo sarebbe stato solo di lì ad un ora, al costo di 25 euro andata e ritorno a persona.
Siamo indecisi sul da farsi, ci concediamo un giretto per il porto per decidere e poco dopo arriviamo alla scelta. Decliniamo l'idea dell'isola del Giglio e puntiamo invece per Capalbio ed il suo giardino dei Tarocchi. A noi era completamente sconosciuto, ma lo avevamo scoperto al mattino cercando su Tripadvisor, dove è segnalato come una tra le principali 20 attrazioni da vedere in Toscana.

Così ci instradiamo verso Capalbio, che a questo punto diverrà il nuovo punto più a sud raggiunto in questo viaggio.
Arriviamo al paese e piacevolmente scopriamo essere un carino borgo mediovale posto al di sopra di una collina. Non facciamo in tempo a parcheggiare la moto che veniamo colti da un intenso temporale estivo, ci rifugiamo sotto un balcone in attesa che smetta.

Dopo ben venti minuti torna il sole, facciamo un giretto in paese e poi riprendiamo la moto per dirigerci al giardino che si trova a circa 6km da Capalbio, ma facilmente raggiungibile seguendo i cartelli.
Arrivati parcheggiamo ed entriamo. Costo del biglietto 12 euro a persona .
Il giardino è sicuramente di grandissimo impatto con le sue rappresentazioni astratte delle principali figure dei tarocchi in pieno stile Gaudì. Sembra un mondo fantastico ed affascinante dove colori e magia ne fanno da padroni.

Una visita davvero molto piacevole, una meta da consigliare. Il costo del biglietto è a nostro modo pero eccessivo visto anche che i giardini non sono enormi.
Terminata la visita torniamo a Capalbio dove finalmente riusciremo a partecipare ad una sagra. Aspettiamo l'orario di apertura e poi ordiniamo: bruschette, gnocchi al ragù di cinghiale, 2 bistecche di manzo, 2 patatine fritte ed un acqua naturale spendendo 34 euro ma mangiando fino ad esser pieni come delle uova e pietanze molto buone, soprattutto gli gnocchi al cinghiale. La serata è stata veramente piacevole, allietata anche dalla compagnia di una coppia Toscana conosciuta sul luogo.
Verso le 21.30 decidiamo di rientrare anche perchè la strada per rientrare a Grosseto è lunga.
Giardino dei Tarocchi

21/08/2013 - Giorno 12: Grosseto - Chiusdino (Abbazia di SanGalgano)
Un po'a malincuore lasciamo l'Hotel Gran Duca di Grosseto al quale ci stavamo piacevolmente abituando per dirigerci a Monticiano, piccolo paesino vicino a Chiusdino ed all'Abbazia di SanGalgano, dove abbiamo prenotato all'albergo Da Vestro.
Prenotazione questa volta fatta dal sito Venere.com al prezzo di 85 euro a notte in camera doppia con colazione inclusa.

Stanza carina, nulla di speciale..è pur sempre un 2 stelle, ma comunque vivibile. Wi fi gratuito. Colazione essenziale.Disponibile piscina.
Ristorante dell'hotel testato alla sera, buono ed anche le porzioni non sono scarse. Prezzi nella media. A Chiusdino forse ci sono trattorie che costano anche qualcosa meno. Qui comunque buona anche la pizza. Noi per un primo, una pizza, un secondo ,un acqua ed un bicchiere di vino spendiamo 31 euro.
Comunque dopo esserci sistemati in camera ci dirigiamo nel primo pomeriggio all'Abbazia di San Galgano che dista pochi chilometri. Davvero suggestiva anche quando la si osserva da lontano e ci si avvicina un po' alla volta. L'ingresso è a pagamento, 2 euro a persona. Vedere questa grossa cattedrale senza più il tetto e completamente a cielo aperto è qualcosa di davvero suggestivo. Finito il giro dell'Abbazia ci incamminiamo a piedi verso l'Eremo di Montesiepi dove la storia vuole che San Galgano quando decise di abbandonare la vita da soldato per darsi a quella di preghiera si ritirò su questo monte e conficcò la sua spada nella roccia per utilizzarla come crocifisso. L'Eremo dista 500 metri dall'Abbazia ma è un percorso tutto in salita, volendo ci si può arrivare anche in macchina.

Adesso in cima al colle si trova un piccolo santuario circolare nel quale appunto si può ancora trovare la famosa spada nella roccia. Purtroppo a causa di vandali che in passato l'hanno danneggiata ora si trova protetta sotto una campana di plastica trasparente.
Rimaniamo un poco in osservazione e poi lasciamo questo posto davvero suggestivo.
Ora la nostra meta è la casa del mulino bianco, non quella del logo che forse non esiste nemmeno, ma proprio quella che la Barilla usò nelle pubblicità degli anni 90 per la Mulino Bianco. Ora è un agriturismo, Il Mulino Delle Pile ed è identico a come lo si vede nella pubblicità, se non l'avete mai vista cercatela su youtube. L'unico difetto è che ora non è più bianco ma color della pietra.

Facciamo un paio di rapide foto e poi ce ne andiamo, siamo pur sempre in una proprietà privata.
Lasciamo il Mulino per dirigerci a Chiusdino, anch'esso un piccolo borgo antico arroccato su di una collina. Sarà che ormai in questo viaggio ne abbiamo visti tanti che Chiusdino non ci ammalia più di tanto. Giretto per le vie del centro storico e poi rientriamo in hotel dove abbiamo deciso di cenare.
Terminata la cena e ormai calato il buio, riprendiamo la moto e ci dirigiamo nuovamente verso l'Abbazia di San Galgano..Bhe tutta illuminata di notte attorniata dall’oscurità è ancora più suggestiva.

Con questa immagine si chiude la nostra giornata.
 Abbazia di San Galgano

22/08/2013 - Giorno 13: Chiusdino - Volterra
Lo spostamento di oggi ci porterà a Volterra, cittadina medioevale di origine Etrusca tornata ultimamente in voga perchè riportata nella saga dei libri di Twilight come sede dei Volturi. Sappiate però che se cercate la piazza dove sono state girate le scene del film con Bella ed Edward non dirigetevi a Volterra bensì a Montepulciano. E' li infatti che il regista preferì girare le scene del film.
Prima di raggiungere Volterra ci fermiamo poco dopo metà strada a Colle Val D'Elsa, anch'esso borgo medioevale. Giriamo un po' per il centro ma non ci convince molto se non per la bella cinta muraria che la circonda.

Proseguiamo il tragitto fino ad arrivare alla nostra meta.
Qui soggiorneremo all'Hotel Sole, un tre stelle situato in una tranquilla zona però al di fuori del centro storico (raggiungibile a piedi in 10 minuti).

Prenotazione sempre effettuata su Booking al prezzo di 130 euro per 2 notti in camera doppia, colazione inclusa.
Hotel piccolino ma tranquillo e carino. La camera dispone di tutto l'essenziale. Wi fi gratuito che però nella nostra stanza non funzione bene, necessiterebbe di essere potenziato il segnale. Staff davvero simpatico, gentile e disponibile ad ogni richiesta. Parcheggio disponibile internamente. Colazione ottima.

Una volta sistemati ci dirigiamo a piedi verso il centro cittadino, la strada è un po' in salita ma per lo meno al ritorno sarà tutta in discesa :).
Il centro è carino, sopratutto la piazza centrale con il palazzo dei Priori. Per conoscere meglio la cittadina troviamo all'ufficio turistico la possibilità di noleggiare delle audio guide al prezzo di 5 euro a persona. L'itinerario, indicato sulla cartina consegnataci assieme alla guida prevede la possibilità di fare un giro veloce di circa 50 minuti oppure di optare per il giro lungo della durata di circa 2 ore. Noi abbiamo tempo e quindi partiamo per il percorso lungo, punto per punto attraverseremo tutta la città conoscendone storia, arte e cultura.
Terminiamo il giro che manca poco alle 18 (orario di chiusura dell’ufficio turistico), ci riteniamo alquanto soddisfatti. Non è come avere una guida in persona ma è comunque un sistema molto soddisfacente che permette con un prezzo abbastanza ridotto di conoscere la città. Peccato che questo servizio raramente lo si trovi nei vari paesi.
Per la sera non abbiamo molta fame, quindi ci concederemo un gelato e poi un giro fra le varie botteghe del centro, nelle quali si possono trovare un infinita oggettistica e gioielli in alabastro, materiale tipico di questa zona. Se si è fortunati si può anche trovare aperta qualche bottega in cui stanno lavorando l'alabastro per formare delle vere e proprio opere d'arte.

Stasera non facciamo troppo tardi e rientriamo in hotel. Un po' di tele a guardare "ROCKI  VI" e poi nanna.
Volterra

23/08/2013 - Giorno 14: San Gimignano
Ultimo giorno di vera vacanza. La nostra base alberghiera è sempre l'hotel Sole,ma siccome ormai Volterra l'abbiamo vista quasi completamente abbiamo deciso di spostarci a visitare San Gimignano che dista una 30ina di km.
Bhe che dire, una vera perla, assolutamente da vedere. Credo che la metterò al terzo posto delle città visitate in questo viaggio subito dopo Siena e Firenze.
È soprannominata la Manhattan del Medioevo e guardandola anche da lontano il perchè lo si capisce subito, date le sue 14 case torri che svettano sul resto della città. Fonti storiche dicono addirittura che le torri a San Gimignano all'epoca furono ben 72. Altra somiglianza con la metropoli newyorkese è la presenza di due torri gemelle che nella forma sembrano proprio ricordare le torri tristemente fatte crollare l'11 settembre.
Arrivati in centro ci rechiamo subito all'ufficio turistico per vedere se anche qui riusciamo a ripetere l'esperienza con le audio guide ma purtroppo ci dicono che in questa città non le tengono più. Quindi ci accontenteremo del giro classico del paese con in supporto qualche nozione rubata da Wikipedia. Alla fine nel grande mondo di internet basta solo cercare.

Ormai siamo verso la fine delle vacanze e di chilometri ne abbiamo macinati un bel po'. Ciò nonostante camminare per San Gimignano fa sparire un po' di stanchezza. E' stupefacente come sembri essere rimasta immutata nel corso degli anni. Piazza Duomo e piazza della Cisterna sono secondo noi gli scorci migliori di questa Manhattan medievale.

Nel tardo pomeriggio rientriamo a Volterra.Prima di rientrare in albergo però andiamo ad ammirare le Balze. Poco fuori le cinta murare di Volterra una stradina, segnalata da un cartello, porta ad un punto panoramico dove poter ammirare le "Balze". In pratica degli strapiombi verticali con un salto nel vuoto di qualche centinaio di metri. Un paesaggio impressionante che mai ci saremmo aspettati di vedere in Toscana.

 A cenare ci dirigiamo in centro all'Osteria La Pace posta in Via Don Minzoni, 49. Le recensioni in internet ne parlano un gran bene ma noi non ne rimaniamo cosi folgorati, soprattutto per l'accoglienza ed il servizio.

Spendiamo poco più di 20 euro per 2 primi ed un acqua. Poi decidiamo di andarcene.

Stavamo per rientrare in hotel quando tra le vie del centro incontriamo gente con vestiti d'epoca. A questo punto rimaniamo un po' in attesa per capire quello che sta succedendo. Alla fine dopo poco parte un corteo che si dirige in piazza, dove lì viene messa in scena una replica di quello che è il palio di Volterra che si tiene ogni anno il 1° ed il 2 Giugno: il cosiddetto tiro del cero. In pratica le contrade cittadine si sfidano ad un vero e proprio tiro alla fune. Le due squadre, miste uomini e donne, devono tirare un carro che ha posto alla sommità un cero, verso il proprio lato. A stupire, più che il gioco in se, che poco si differenzia dal classico tiro alla fune, sono le varie tecniche utilizzate dalle contrade. Posizione del corpo, sincronismo e tempi di tiraggio che si potrebbero definire professionistiche.  Rimaniamo un po' a guardare, ma il tutto non ci convince molto, forse perché abbiamo ancora fresco nei ricordi il Palio di Siena, che ci fa apparire tutto questo come solo un copia mal riuscita. Decidiamo di tornare in hotel. Purtroppo domani si torna a casa, la strada da fare è ancora molta è il viaggio ormai sta volgendo al termine.
San Gimignano

24/08/2013 - Giorno 15: Volterra - Casa

Le ferie sono finite...purtroppo. Oggi si torna a casa. Un ultima lunga tratta in sella alla moto e poi saremo di nuovo tra le mura di casa.
Per il rientro, differentemente dall'andata decidiamo di concederci alcuni tratti di autostrada per velocizzare un pò il viaggio. Cosi da Volterra ci spostiamo lungo la costa e risaliamo fino a quasi a La spezia dove imboccheremo l'autostrada fino a Piacenza. Da li riprendiamo le strade normali che ci accompagneranno fino a Zanica.
Cosi dopo un totale di 2073.7 Km dalla partenza 15 giorni dopo spengo la moto di fronte al cancello di casa e si conclude il nostro viaggio alla scoperta delle terre Toscane..
Arriviamo stanchi, ma pienamente soddisfatti e ripagati da tutto ciò che è stato visto, esplorato e vissuto. Paesaggi e sapori che rimarranno a lungo impressi nella nostra mente.

Fine viaggio

Diego e Linda

lunedì 30 settembre 2013

L'ISOLA DI FUERTEVENTURA (maggio 2013)

Viaggiatori nel mondo: Stefania e Claudio

Per il nostro anniversario decidiamo di prenderci una pausa a Fuerteventura con la speranza di tornare un po’ abbronzati, cosa che non succederà perché, purtroppo, il tempo è stato inclemente.
Si parte dopo pranzo dall’aeroporto di Bergamo dove atterriamo nel tardo pomeriggio;lì ritiriamo l’auto che abbiamo prenotato dall’Italia e subito partiamo alla volta del nord e precisamente alloggiamo a Costa Calma dove staremo per 3 giorni.
Vista dall'hotel

1° giorno
Dopo un’abbondante colazione ci dirigiamo verso Morro Jable dove ci aspetta un fantastico lungomare fiancheggiato da ristoranti, bar e negozi. Qui facciamo una sosta alla spiaggia di Matorral lambita da acque cristalline dove fa da guardia il faro.
Faro di Matorral
 Spiaggia di Matorral

Lasciamo alle spalle Morro Jable e partiamo in direzione Puertito de La Cruz dove raggiungiamo, tramite strada sterrata, il Faro di Jandia, punto di riferimento dei naviganti.
Faro di Jandia

Nel ritorno costeggiamo una delle più belle spiagge dell’isola Playa Jandia e ci imbattiamo nel villaggio di pescatori di Puerto de la Cruz, dove a pranzo si possono gustare favolosi piatti di pesce.
Lungomare di Morro Jable

Una volta rientrati in hotel ceniamo e ci ritiriamo in camera a leggere un buon libro, poiché fuori il clima è abbastanza freddo a causa anche del vento che soffia impetuoso e che ci accompagnerà tutto il soggiorno.

2°giorno
Oggi iniziamo con Puerto del Rosario, capoluogo dell’isola dove a causa della pioggia che scende copiosa decidiamo di andare a vedere il Centro Commerciale Las Rotondas dove usciamo quasi subito. In auto facciamo un giro panoramico a El Castillo dove un’orda di brutte costruzioni ne fanno da contorno.
A metà strada della costa orientale troviamo Caleta de Fuste una piccola baia a forma di ferro di cavallo attorniata da numerosi locali per turisti dove ci fermiamo per un caffè.
Ci dirigiamo verso sud di Caleta verso Pozo negro un piccolo villaggio di pescatori con la spiaggia di sabbia nera, dove vediamo surfisti volteggiare tra le onde impetuose.
Villaggio di Pozo Negro

Dopo una breve sosta andiamo a vedere il Faro de Enillada dove dalla sua sommità si possono osservare le onde dell’oceano che sbattono contro la sua base di roccia; quando il cielo è limpido si può vedere la costa africana.
Faro de la Entellada

Nel ritorno passiamo da Las Playtas una piccola cittadina affacciata su di una spiaggetta di sabbia vulcanica dove si affacciano ottimi ristoranti; qualche chilometro oltre troviamo Gran Tarjal anch’esso con spiaggia di sabbia nera dove le sue acque meritano da anni la bandiera blu.
Las Playtas
 Spiaggia Gran Tarajal

Ormai si è fatto tardi e decidiamo di rientrare in hotel

3° giorno
Dopo colazione facciamo le valige perchè da oggi il nostro alloggio sarà a sud dell’isola e precisamente a Corralejo all’hotel Tres Islas.
Durante il tragitto prima di arrivare a destinazione facciamo varie tappe.
La prima è a Tuineje dove visitiamo la chiesa di San Miguel dedicata all’arcangelo Gabriele; poco distante il piccolo centro di Tiscamanita dove non può essere tralasciata una sosta ai mulini a vento oggi attrezzati come centro didattico e qui ,tramite pannelli esplicativi, ne viene raccontato l’utilizzo.
Centro Mulini a vento

iprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il Municipio di Antigua e qui entriamo in una tipica chiesa in architettura canaria: la chiesa di Nuestra Senora de Antigua il cui altare appare dipinto elusivamente di rosa/verde.
Interno chiesa nostra signora di Antigua

La prossima tappa è il Municipio di Betancuria capitale storica dell’isola che conserva ancora edifici del periodo coloniale. A testimonianza del glorioso passato rimane la cattedrale di Santa Maria di Betancuria con annesso museo sacro; essa appare all’interno arricchita di elementi eterogenei dove spicca un fantastico pavimento in pietra ed un soffitto con intarsi lignei colorati.
Campanile cattedrale di Betancuria

Ormai si è fatta ora di pranzo e ci fermiamo a mangiare delle gustose tapas in un bar con vista sulla cittadina. Passaggio in auto a Vega de Rio Palmas dove vediamo esternamente la chiesa della Virgen della Pena, patrona delle canarie.
Chiesa della Vergine della Pena

Prima di arrivare a destinazione ci dirigiamo verso Pajara dove a nordovest si trova Ajuy un’alternanza di rocce e sabbia nera e qui decidiamo di fare una breve passeggiata fronte mare per arrivare alla Caleta Negra una grotta scavata dal vulcano dalla quale sgorga acqua cristallina.
spiaggia di Ajuy
 caleta negra

Ormai è pomeriggio inoltrato e dopo circa mezz’ora siamo a Corralejo dove le dune di sabbia appaiono ai nostri occhi come un fantastico spettacolo della natura.

4° giorno
Oggi decidiamo di passare la giornata a Corralejo dove dopo aver parcheggiato l’auto facciamo una passeggiata in centro dove gli edifici più antichi sono utilizzati come bar, ristoranti, negozi… ma la cittadina non ci entusiasma molto e dopo una pausa…tapas… sul lungomare ci spostiamo alla Playa del Cotilllo dove finalmente ci fermiamo a prendere il sole riparati dal vento grazie alle alte rocce che circondano la spiaggia (sarà… purtroppo... l’unica volta).
Corralejo
 spiaggia di Cotillo

Nel ritorno ci fermiamo veder il faro di El Toston che domina la baia di El Cotillo per poi concludere la serata a cena presso un ristorante sul lungomare di Corralejo.
Faro de il Tolston

5° giorno
Fantastica colazione al Tres Islas e partenza per Lajares che raggiungiamo dopo circa un quarto d’ora; il luogo è noto per i tradizionali vestiti che indossano le donne locali molto colorati e ricercati dai turisti e qui ci fermiamo in un piccolo bar dove beviamo un fantastico caffè italiano.
A circa 6 km a sud sorge Tindaya situata ai piedi della montagna omonima; una volta arrivati vi apparirà ai vostri occhi una stradina stretta e lunga, percorribile in auto, della quale non vedete mai la fine ma quando arrivate in fondo, parcheggiate l’auto e dopo circa dieci minuti a piedi, ai vostri occhi apparirà uno spettacolo da favola dove gli speroni rocciosi altissimi lo fanno sembrare ad un fiordo naturalmente con colori ben diversi.
Lì ci attardiamo per delle foto e poi facciamo rientro all’hotel.

6° giorno
Il penultimo giorno decidiamo di prendere il traghetto che ci porta all’Isola di Los Lobos un vero gioiello della natura. L’isola è completamente brulla e rocciosa , c’è un solo ristorante dove poter mangiare pesce freschissimo; ci si può fermare alla spiaggia della concha o nella baia dopo il puertito che è riparata dal vento. In 45 minuti si può raggiungere il faro e in meno di due ore girare l’intera isola. Da ricordare che l’ultimo traghetto che riporta sulla terraferma è alle ore 16. Giunta ormai l’ora della partenza ci avviciniamo al pontile in attesa del rientro. Fortunatamente al ritorno il mare è un pó più calmo e ci possiamo godere con più tranquillità il “viaggio”.
Mare di Los Lobos
 Los  Lobos in lontananza

Arrivati al porto di Corralejo ci fermiamo per un gelato. Prima di rientrare in hotel ci fermiamo al parco naturale de Las Dunas considerato da molti il Sahara d’Europa e come due bambini ci divertiamo a salire su e giù dalle dune che il vento muta continuamente con il rischio anche di… perdersi. Il vento che sferza continuamente i nostri volti ci fa desistere dal continuare a rimanere e ci rechiamo in hotel a preparare le valige e a cenare; domani si torna….
Dune di Corralejo

7° giorno
Oggi ci alziamo un po più tardi poiché il volo sarà in serata quindi una volta fatta colazione e caricate le valige partiamo alla volta di Puerto del Rosario dove si trova l’aeroporto ma durante il tragitto ci fermiamo per alcune visite. Ad Oliva ci fermiamo alla Chiesa di Nostra Signora de la Candelaria dove la caratteristica è l’ alto campanile in pietra vulcanica nera.
Chiesa de la Candelaria

Molto interessante è anche la Casa de los Coronelos un tempo occupato da militari. Belli sono i balconi in legno e le decorazioni alle finestre ed alle porte.
Casa de Los Coreneles

Si è fatta ormai l’una e ci avviciniamo alla zona portuale con la voglia di mangiare un buon piatto di pesce ma decidiamo di fermarci in un ristorantino molto invitante ed assaggiare vari tipi di tapas cucinate squisitamente anche a base di pesce……
Dopo pranzo riconsegniamo l’auto ed una navetta ci porta in aeroporto dove partiamo dopo circa due ore ed atterriamo a Bergamo intorno alla mezzanotte. A parte il tempo non bellissimo l’isola merita senz’altro un soggiorno…. Ci torneremo…. meglio ad ottobre/novembre come ci hanno suggerito gli abitanti del posto.

Claudio e Stefania